
Se stai introducendo nel tuo menù un nuovo piatto come l’hamburger estivo, dopo aver studiato per un bel po’ gli ingredienti e aver trovato tutto sull’ecommerce www.ristopiulombardia.it non puoi limitarti a descriverlo con una lista di ingredienti. Il cliente oggi vuole sapere cosa sta scegliendo, perché è diverso dal solito, cosa comunica: qui entra in gioco lo storytelling gastronomico, una strategia narrativa concreta e coerente, capace di dare un’identità forte alla tua proposta.
Per costruire uno storytelling efficace attorno al tuo hamburger estivo, devi partire da una domanda semplice: perché hai deciso di proporlo?
Non pensare alla risposta in termini di vendite, ma in termini di esperienza che vuoi offrire. L’estate ha codici suoi: leggerezza, freschezza, pausa, desiderio di qualcosa di buono che non appesantisca. Il tuo hamburger deve rispecchiare tutto questo. E devi raccontarlo con precisione, evitando formule vaghe come “più leggero” o “fresco”.
Comincia dal nome, che è il primo strato del racconto. Evita “hamburger estivo” come titolo secco. Trova un nome che evochi subito l’atmosfera: “Estate Mediterranea”, “Il fresco grigliato”, “Sole tra due fette”, “Bun d’agosto”. Breve, evocativo, d’impatto. Il nome è il gancio.
Poi vai sul contenuto: racconta gli ingredienti come parti di un equilibrio. Non elencarli, descrivili nel modo in cui interagiscono tra loro. Ad esempio, se usi un bun ai cereali leggermente tostato, dillo, ma spiega anche che “dona croccantezza e sostiene con leggerezza un ripieno fresco”. Se usi una carne bianca, specifica perché: “petto di pollo marinato al lime e zenzero, scelto per la sua freschezza e digeribilità”. Se c’è un vegetale particolare, come zucchine grigliate o insalata croccante, racconta che “porta il verde della stagione direttamente nel piatto”. Usa frasi brevi ma visive.
Se nel panino c’è un elemento che sorprende – una salsa yogurt, una crema di avocado, un tocco di mostarda dolce – valorizzalo. È qui che costruisci il carattere del piatto. La persona deve pensare: “questo hamburger è unico, perché…”.
Aggiungi sempre una chiusura sensoriale. Invita il cliente a immaginarsi l’esperienza: “morbido, fresco, con una nota agrumata che resta sul palato” oppure “succoso e pulito, perfetto per chi ama la griglia ma vuole qualcosa che non appesantisce”.
Infine, crea un contesto visivo e narrativo coerente. Se stampi una lavagnetta o lo presenti sui social, l’immagine deve rafforzare il racconto. Usa palette chiare, elementi estivi (legno, lino, luce naturale), metti il panino su una tavola che richiama l’idea del pranzo all’aperto. Anche il modo in cui lo servi – piatto, tagliere, tovaglietta – deve dialogare con l’idea di estate.
Quando racconti bene un piatto, non lo vendi: lo fai desiderare.